Villa Zanelli
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Villa Zanelli è senza dubbio uno degli edifici in stile Liberty più significativi della Liguria. Si trova nel comune di Savona, lungo la spiaggia del quartiere di Legino al numero 71. L’imponente dimora che affaccia sul mare venne edificata tra il 1905 e il 1908 dal capitano Nicolò Zanelli che ne affidò la progettazione all’architetto Pietro Fenoglio (Torino 1865 - Corio 1927) e a Gottardo Gussoni (nato a Torino nel 1869 e deceduto a Villastellone nel 1951), seguendo i canoni del nuovo stile per l’Italia moderna: Il Liberty. L’immobile appartenne alla famiglia Zanelli fino al 1933, anno in cui fu venduta al comune di Milano, che la trasformò in campeggio e colonia internazionale. Tale funzione rimase fino al 1961, a parte la parentesi della seconda guerra mondiale, durante la quale fu usata come ospedale da campo. Dal 1961 al 1967 fu ancora colonia. Nel 1967 vi si insedia l'Istituto A.N.F.Fa.S. al quale si affianca una sezione dell'USL. Fino ai primi mesi del 1998 resta alla USL in qualità di centro per la cura dei cardiopatici, ma il degrado nel quale ormai versa a causa della scarsa manutenzione, che culmina col crollo di parte del soffitto nell'atrio del primo piano, fa sì che la villa venga abbandonata e chiusa definitivamente dalla Regione, a cui tuttora appartiene.
Nonostante i molti cambiamenti di destinazione d'uso e gli inevitabili adattamenti interni dell'edificio ad uso pubblico, originariamente concepito per uso privato, esso conserva i caratteri originari sia dal punto di vista strutturale che decorativo. In origine le strutture erano intonacate di bianco, al fine di fare risaltare le decorazioni, i vetri cattedrali ed il complesso gioco dei ferri battuti. Di questi ultimi restano soltanto le ringhiere interne e quelle del cancello d'ingresso. La costruzione appare rovinata dalle pesanti ridipinture in giallo ed anche dalla crescita della città che ha in parte distrutto l'originale contesto verdeggiante in cui sorgeva la villa. Il restauro di natura conservativa seguendo le norme dettate dalla Soprintendenza dei Beni Culturali mostra sotto agli intonaci tracce di decorazioni floreali alle pareti. Durante i lavori di restauro è stato riprodotta con la tecnica dell’affresco una parte decorativa sul soffitto che in origine vantava i bassorilievi andati persi con le molteplici infiltrazioni d’acqua; stessa sorte è toccata anche all'affresco sul soffitto nella prima sala sulla destra nell’ingresso principale di cui rimane traccia solo nelle foto dell’epoca e nella memoria di chi ha vissuto l’edificio. Rispetto alla pubblicazione “Savona Liberty. Villa Zanelli e altre architetture" (Risguardi 2016) sono riuscito a trovare nuovi documenti come gli inediti disegni progettuali che mi sono stati mostrati da un’erede del capitano Zanelli che li conserva con grande cura. Prospetti e planimetrie confermano le mie tesi sul progettista, ovvero Fenoglio, che si avvalse di altre collaborazioni. Ora è in ballo la trattativa per esporre quei disegni, belli quanto un’opera d’arte, al Museo del Liberty di prossima apertura.Se da un lato la scoperta merita un nuovo capitolo all’interno del libro per completezza delle informazioni, dall’altro è giusto rendere omaggio a tutti gli autori che hanno messo la loro creatività a servizio del cantiere dell’edificio come il pittore Andrea Marchisio (1850-1927), che dal 1909 insegnò la disciplina di Figura all’Accademia Albertina di Torino e a Savona si trovò coinvolto per le pitture interne della villa assieme a Francesco Chiapasco. Manca all’appello l’artista Plinio Nomellini che seppure invitato non prese parte al gruppo di pittura. Emerge anche il nome di Giuseppe Pichetto (1850-1922) che eseguì la raffinata ringhiera in ferro battuto per lo scalone d’ingresso. La villa venne edificata dalla ditta “F.lli Musso e Papotti” che avviarono il cantiere nell’ottobre del 1906. L’impresa, che vantava la collaborazione dell’abile stuccatore Francesco Papotti, era capitanata da Carlo Musso. Proprio in questo arco di tempo si strinse un forte sodalizio tra Musso e Fenoglio, il quale era solito affidare alla sua ditta i lavori di realizzazione degli apparati decorativi di molti edifici di sua progettazione. La dimora savonese come altri numerosi esempi al suo interno ha in forma minore rispetto all’esterno elementi decorativi Liberty oltre ad una sovrapposizione fantastica di ambienti di gusto eclettico, Neorinascimento, Luigi XVI, Impero, quello stesso stile che Carlo Musso definisce moderno. All’opera decorativa di villa Zanelli partecipano i fratelli Catella, azienda tutt’ora operativa e capitanata da Mario e Emanuele Catella, che confermano alla luce dei documenti rinvenuti che i loro eredi fornirono gli elementi decorativi in pietra come i capitelli in marmo giallo per il portico lato mare su modello di Carlo Musso. Testo di Andrea Speziali In foto villa Zanelli in stato di abbandono ripresa da Daanoe
Caratteristiche
- Edificio di proprietà della Regione Liguria A.R.T.E.
- Finito di ristrutturare a giugno 2023
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