Villa Scott
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La nota villa pedecollinare è immersa con le dipendenze in un vasto e scenografico parco-giardino a terrazzamenti e si affaccia in posizione soprelevata, esemplificando come nell’opera di Fenoglio convivano interessi e tendenze diversificati, dove la felice sintesi della più fantastica proliferazione floreale si coniugava alla squisita eleganza degli interni. Disegnati dallo stesso progettista come gli arredi, in cui il neo-rococò incorporava stilemi Art Nouveau senza quasi la possibilità di una loro distinzione, si armonizzavano con la mossa articolazione dell’impianto volumetrico, profusione di splendide vetrate policrome, plastici getti in pietra artificiale e fluenti ferri lavorati che, come ha scritto Rossana Bossaglia, «gareggiano con le forme organiche, ottenendo dalla pietra e dal ferro, metamorfici, gommosi retrattili organismi architettonici che paiono escrescenze». Il fabbricato per le scuderie mostra un’ornamentazione di chiara ispirazione hortiana e si coniuga armoniosamente ai vari elementi in stile che arredano il giardino, tra cui l’originale vascello-ninfeo. Ogni porzione di questo eccezionale complesso evoca il fasto dell’Art Nouveau torinese e riflette la larghezza di mezzi del committente, il comm. Alfonso Scott, titolare del Caffè Concerto Romano in piazza Castello e, dal 1904, amministratore delegato della Società Torinese Automobili Rapid, da tempo cliente del qualificato e richiestissimo professionista.
Nel 1915, quando già Fenoglio aveva abbandonato l’attività progettuale e sedeva ai vertici della Banca Commerciale Italiana insieme a Toeplitz, l’ing. Carlo Sgarbi, suo collaboratore di studio, interveniva nell’ampliamento della villa, abilmente integrato con le preesistenze fenogliane e realizzato dall’impresa di Giuseppe Copperi, progettista e artefice anche della terrazza. Forse sono stati il gioco fantastico di forme metamorfiche e di empatie, unite ai ventilati legami con l’esoterismo, a spingere nel 1975 Dario Argento a fare di villa Scott, all’epoca villa Fatima, la location di una delle sue pellicole più famose, offrendo durante le riprese un soggiorno a Rimini alle monache e alle educande che vi risiedevano. Maria Grazia Imarisio
Caratteristiche
- Villa privata
- Si vede nel film "Profondo Rosso"
- Tra le residenze Liberty più belle a Torino
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