Tour con guida ed esperto Liberty tra grandi esposizioni e nascente industria nell’area che si potrebbe considerare la culla del Liberty subalpino. Sin dal 1850 questa zona è infatti stata eletta a luogo espositivo torinese per eccellenza, dove sono sorte a più riprese favolose e biancheggianti città effimere che si specchiavano nelle acque del Po; qui si è tenuta anche l’Esposizione di Arte Decorativa Moderna del 1902, nella quale ha trionfato l’Arte Nuova, la cui vicenda si riflette nella villa d’ispirazione Wagnerschule eretta da Raimondo D’Aronco, regista di quella memorabile kermesse. A breve distanza, diversi imprenditori avevano insediato le loro fabbriche e le proprie abitazioni nel più singolare Liberty torinese, a tratti sospeso fra stile chalet e gusto Arts & Crafts, mentre si ampliava la già importante Fabbrica Italiana Automobili Torino, mitigando lo stile dei suoi edifici con nastri piatti e inserti floreali. Ingressi esclusivi.
PROGRAMMA – Ore 9:30 – Itinerario con guida e interventi di uno storico dell’arte, autore di volumi e saggi sul Liberty a Torino e provincia, che contribuirà con dettagli stilistici, storici, urbanistici, tecnici e notizie inedite. Il percorso inizia in via Petrarca, dov’è il solo edificio torinese di D’Aronco, regista dell’Esposizione del 1902. Lungo le vie Monti, Tiepolo, Chiabrera e in corso Dante erano varie costruzioni civili e fabbriche della nascente industria torinese, progettate tra gli altri da Premoli e Frapolli; di esse restano Casa Grappio, la villa che connota uno dei più originali indirizzi del Liberty torinese, la floreale officina per le riparazioni Fiat e la palazzina Fiat con le sue danzanti opere in ferro lavorato. Passeggiata nel Parco del Valentino, sede di più città espositive effimere, delle quali restano la Fontana dei 12 mesi e il Borgo e Castello Medievale, nella cui filosofia sono le radici l’Arte Nuova subalpina. Il vicino Monumento ad Amedeo d’Aosta sorse nel 1902 in seno alla Quadriennale della Promotrice Belle Arti, titolare del padiglione di viale Crivelli e veicolo per diffondere a Torino l’arte simbolista, voce incisiva del lessico Liberty. Intorno diversi chioschi, circoli nautici e canottieri riverberano l’affascinante allure Belle Époque.