Sarà il Mare il filo conduttore della prossima Art Nouveau Week 2026, in programma dall’8 al 14 luglio in numerose città e paesi del mondo, e a raccontarlo visivamente è già il nuovo logo ufficiale della manifestazione. Un segno grafico colto e ricercato che intreccia memoria storica, ricerca iconografica e identità contemporanea, confermando l’ambizione internazionale dell’evento che, giunto all’ottava edizione, continua a crescere per pubblico e rilevanza culturale.
Il logo di quest’anno presenta una particolarità significativa: all’interno dei caratteri tipografici sono inserite piastrelle decorative Art Nouveau tratte dal volume di recente pubblicazione Art Nouveau Squared: Jugendstil im Quadrat di Heike Maria Johenning, edito da Deutscher Kunstverlag (DKV) e una litografia di Riccardo Galli tratta dall’albo di arti e lettere Novissima del 1902. Si tratta di immagini selezionate per la loro relazione con il tema marino, scelto dal curatore della settimana internazionale, Andrea Speziali, che ha annunciato la linea curatoriale anche attraverso interviste al TG1 e a Il Sole 24 Ore scorsi.
Onde stilizzate, motivi fluidi, ritmi acquatici e richiami simbolici al mondo del mare emergono dalle superfici ceramiche inserite nel lettering, trasformando il logo in un vero e proprio dispositivo narrativo. Non una semplice identità visiva, ma un racconto condensato che richiama uno degli immaginari più potenti dell’Art Nouveau: l’acqua come elemento vitale, forza naturale, metafora del viaggio e della trasformazione, al centro della sensibilità fin de siècle.
La scelta delle piastrelle non è casuale. Art Nouveau Squared – Jugendstil im Quadrat, pubblicato nel 2025, è il risultato di un lungo lavoro di ricerca visiva condotto da Heike Maria Johenning, autrice e fotografa freelance nata nel 1968. Formata negli studi di lingue romanze e slave tra Monaco, Parigi e Mosca, Johenning ha dedicato la sua attività editoriale e fotografica all’architettura e alle città di confine dell’Europa e del Caucaso, da San Pietroburgo a Kiev, da Tbilisi a Baku. Da anni esplora in particolare il fenomeno dell’Art Nouveau nell’Europa orientale, affiancando alla ricerca sul campo una intensa attività divulgativa.
Nel suo ultimo libro, nato anche dal fortunato account Instagram @artnouveau.heike, Johenning documenta la straordinaria ricchezza simbolica dei complessi di piastrelle Jugendstil sopravvissuti a due guerre mondiali negli spazi comuni e nei corridoi di Berlino. Elementi spesso trascurati, ma capaci di raccontare, attraverso il disegno e l’ornamento, una visione del mondo in cui arte e vita quotidiana erano profondamente intrecciate. È proprio questa dimensione, sospesa tra decorazione e racconto, a rendere le piastrelle un materiale ideale per rappresentare il tema del Mare nell’Art Nouveau Week.
Il risultato è un logo che riesce a tenere insieme rigore storico e sensibilità contemporanea, richiamando l’attenzione su un patrimonio diffuso e fragile, ma ancora capace di parlare al presente. Un’immagine che anticipa lo spirito dell’edizione 2026, in cui il Mare diventerà chiave di lettura trasversale per visite guidate, mostre, conferenze e aperture straordinarie dedicate al Liberty internazionale.
Ancora una volta, Art Nouveau Week si conferma non solo come evento celebrativo, ma come piattaforma culturale capace di mettere in dialogo studiosi, artisti, istituzioni e pubblico, restituendo attualità a un linguaggio che, a distanza di oltre un secolo, continua a rivelare nuove profondità.


